Rottamazione 5

Rottamazione 5

da | Ott 22, 2025 | News

Rottamazione 5, la nuova definizione agevolata comprende i carichi affidati all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.

Se vuoi approfondire la questione:

La misura, prevista nell’articolo 23 della bozza della legge di bilancio 2026, estende di un anno e mezzo il periodo dei carichi rottamabili rispetto alla precedente Rottamazione quater (legge n. 197/2022), che comprendeva i debiti affidati fino al 30 giugno 2022. Grazie a questa estensione, potranno essere inclusi anche i carichi affidati nel periodo compreso tra 1° luglio 2022 e 31 dicembre 2023, ampliando sensibilmente la platea dei contribuenti che potranno accedere alla sanatoria. La Rottamazione 5 consente di estinguere i debiti fiscali e previdenziali senza corrispondere sanzioni, interessi di mora o aggio, pagando soltanto il capitale e le spese per le notifiche e le procedure esecutive. Una norma che si colloca nel solco delle precedenti “rottamazioni”, ma introduce un orizzonte temporale più ampio e un piano di pagamento più disteso, fino a 54 rate bimestrali in nove anni. Chi può aderire: dentro anche i decaduti.

La nuova definizione agevolata è riservata ai debiti derivanti da omessi versamenti di imposte o contributi Inps, purché non derivanti da accertamenti. Possono aderire anche i contribuenti decaduti dalle precedenti sanatorie, in particolare dalla Rottamazione quater prevista dalla legge di Bilancio 2023, relativa ai carichi fino al 30 giugno 2022. In base all’articolo 23, comma 18, lettera b, possono infatti rientrare nella nuova rottamazione anche coloro che, pur avendo aderito alla quater, non risultino in regola al 30 settembre 2025. Si tratta, in sostanza, di una riammissione generalizzata per i contribuenti che avevano perso il beneficio a causa di ritardi o mancanze di pagamento: un vero e proprio “secondo tempo” della pace fiscale, volto a recuperare chi era rimasto escluso dal perimetro. Chi resta fuori: il paradosso, esclusi i contribuenti in regola Diverso il discorso per chi, invece, ha rispettato le scadenze della Rottamazione quater. Il comma 19 del medesimo articolo prevede infatti che non possono accedere alla rottamazione 5 i contribuenti che, alla data del 30 settembre 2025, risultano in regola con i pagamenti delle rate scadute della precedente definizione. In altre parole, chi ha seguito puntualmente il piano quater non potrà beneficiare dell’allungamento a nove anni né rimodulare le rate: per questi contribuenti la nuova sanatoria non si applica. Una scelta che punta a mantenere equilibrio tra premialità per chi si rimette in regola e rigore verso chi è già in adempimento, evitando di trasformare la 5 in una mera proroga dei piani preesistenti. 

Scadenze e modalità di adesione.

La domanda dovrà essere presentata esclusivamente online entro il 30 aprile 2026 attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, accessibile: in area riservata, con SPID, CIE, CNS o Entratel (per gli intermediari fiscali); oppure in area pubblica, tramite form digitale. Entro il 30 giugno 2026, l’Agenzia comunicherà l’esito e gli importi dovuti. Il pagamento potrà avvenire: in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026, oppure in un massimo di 54 rate bimestrali di pari importo, dal 31 luglio 2026 al 31 maggio 2035, con interessi al 4% annuo a partire dal 1° agosto 2026. Sospensioni e vantaggi. Con la presentazione della domanda: si sospendono i termini di prescrizione e decadenza; sono sospese le procedure esecutive e cautelari (fermi, ipoteche, pignoramenti); vengono sospesi gli obblighi di pagamento relativi a precedenti dilazioni. Inoltre, il contribuente non è considerato inadempiente ai fini del DURC, e non possono essere iscritti nuovi provvedimenti cautelari. La definizione si perfeziona con il versamento della prima o unica rata, che determina anche l’estinzione delle eventuali procedure esecutive in corso. Decadenza: la novità sulla tolleranza. Importante novità rispetto alle precedenti rottamazioni: la perdita dei benefici non è più automatica per un singolo ritardo o per un errore di pochi giorni. In passato, bastava lo slittamento di una sola scadenza per ritrovarsi con l’intero piano annullato e il debito nuovamente pienamente esigibile — una vera e propria “mannaia fiscale” che aveva messo in difficoltà migliaia di contribuenti. Ora, invece, la legge prevede che la decadenza scatti solo in caso di mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, oppure dell’ultima rata.

Se sei interessato non esitare a CONTATTARCI ai seguenti recapiti:

SCOPRI DI PIU’

Articoli correlati

Rottamazione quater

Rottamazione quater

Riammissione alla c.d. “ROTTAMAZIONE QUATER” per i contribuenti che - alla data del 31 dicembre 2024 - risultavano decaduti dalla definizione agevolata, per mancato, insufficiente o tardivo versamento di una delle rate previste dal piano. Il termine entro cui...

Patente a punti edilizia

Patente a punti edilizia

Dal 1° ottobre 2024, è entrata in vigore la patente a crediti per l'edilizia, una nuova misura obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi (si intende ditte!) che operano in cantieri mobili o temporanei. Questa novità, introdotta dal Decreto PNRR 4 (D.L. 19/2024),...